Dal 1° gennaio 2030 TUTTI i nuovi edifici a zero emissioni
Dal 1° gennaio 2030 tutti i nuovi edifici a zero emissioni (ZEmB – zero emission buildings)
Dovranno essere a emissioni zero:
- dal 2028 tutti gli edifici pubblici di nuova costruzione;
- dal 2030 anche le nuove costruzioni residenziali private.
credit Infografica ©Unione Europea 2024
Edifici residenziali e traiettoria nazionale
La direttiva “case green” richiede ad ogni Stato membro dell’Unione Europea di impegnarsi nell’implementazione di un nuovo piano di riqualificazione degli edifici, adottando misure mirate a garantire una riduzione dell’energia primaria media utilizzata dagli edifici residenziali.
Più nello specifico, entro il 29 maggio 2026, ciascuno Stato membro:
- stabilisce una traiettoria nazionale per la ristrutturazione progressiva del parco immobiliare residenziale, espressa come un calo del consumo medio di energia primaria in kWh/(m² a) dell’intero parco immobiliare residenziale durante il periodo 2020-2050
- individua il numero di edifici residenziali e unità immobiliari residenziali o la superficie coperta da ristrutturare ogni anno, compreso il numero o la superficie coperta del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori e delle unità immobiliari residenziali.
Gli Stati membri provvedono affinché il consumo medio di energia primaria in kWh/ (m² a) dell’intero parco immobiliare residenziale:
- diminuisca di almeno del 16% entro il 2030;
- diminuisca di almeno il 20-22% entro il 2035.
Entro il 2040 e successivamente ogni 5 anni, il consumo medio di energia primaria dovrà essere equivalente o inferiore al valore determinato a livello nazionale (derivato da un progressivo calo del consumo medio di energia primaria dal 2030 al 2050 in linea con la trasformazione del parco immobiliare residenziale in un parco immobiliare a emissioni zero).
Come anticipato prima, gli Stati membri provvedono affinché almeno il 55% del calo del consumo medio di energia primaria sia conseguito mediante la ristrutturazione del 43% degli edifici residenziali con le prestazioni peggiori.
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Edifici non residenziali
Gli Stati membri stabiliscono norme minime di prestazione energetica per gli edifici non residenziali che garantiscono che tali edifici non superino la soglia massima di prestazione energetica basata sul consumo di energia primaria o finale (espressa in kWh/ m² anno).
Le soglie massime di prestazione energetica vanno stabilite partendo dalla situazione immobiliare (parco immobiliare) non residenziale esistente al 1°gennaio 2020, utilizzando le informazioni disponibili e, se necessario, campionamenti statistici.
Ciascuno Stato membro stabilisce:
- una soglia massima di prestazione energetica affinché il 16% del parco immobiliare nazionale non residenziale superi tale soglia (soglia del 16%).
- una soglia massima di prestazione energetica del affinché il 26% del parco immobiliare non residenziale nazionale superi tale soglia (soglia del 26%).
Le norme minime di prestazione energetica garantiscono almeno che tutti gli edifici non residenziali siano al di sotto:
- della soglia del 16% entro il 2030;
- della soglia del 26% entro il 2033.
Gli edifici non residenziali dovranno avere prestazioni energetiche in funzione dei parametri appena visti e sarà anche possibile collegare queste soglie a una specifica classe di prestazione energetica, a condizione che si rispettino i criteri sopraindicati.
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Edifici solar-ready
Gli Stati membri dovranno garantire che i nuovi edifici siano “solar-ready”, ovvero idonei a ospitare impianti fotovoltaici o solari termici sui tetti. L’installazione di impianti di energia solare diventerà la norma per i nuovi edifici.
Per gli edifici pubblici e non residenziali esistenti l’energia solare dovrà essere installata gradualmente, a partire dal 2027, laddove ciò sia tecnicamente, economicamente e funzionalmente fattibile. Tali disposizioni entreranno in vigore in momenti diversi a seconda della tipologia e delle dimensioni dell’edificio.
Gli Stati membri saranno tenuti ad installare impianti solari secondo il seguente calendario:
- entro il 31 dicembre 2026, su tutti i nuovi edifici pubblici e non residenziali con una superficie utile superiore a 250 m²,
- entro il 31 dicembre 2027, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 2000 m²;
- entro il 31 dicembre 2028, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 750 m²;
- entro il 31 dicembre 2030, su tutti gli edifici pubblici esistenti con una superficie utile superiore a 250 m²;
- entro il 2027, su tutti gli edifici non residenziali esistenti con una superficie utile superiore a 500 m² in cui l’edificio subisce un intervento che richiede un permesso amministrativo rilevante;
- entro il 31 dicembre 2029, su tutti i nuovi edifici residenziali e su tutti i nuovi parcheggi coperti adiacenti fisicamente agli edifici.